Dignità nel morire, eutanasia e cure palliative nella prospettiva costituzionale
Nella
prospettiva costituzionale, laddove i fatti e le norme si incontrano
per fondare tutto l'ordinamento giuridico le questioni di fine vita, gli
stati di minima coscienza e le recenti norme sul diritto alle cure
palliative appaiono temi di estremo interesse. E ciò per la stessa
evidente relazione fra tali realtà e le maggiori categorie dell'umano e
del giuridico: la vita, la morte, la dignità, la libertà, la
responsabilità, la solidarietà, la salute fìsica e psichica. Le
situazioni indicate si riferiscono certamente ai diritti di libertà ma
sono anche questioni sociali, nella misura in cui si voglia considerare
un dato innegabile: quello per cui tali momenti dell'esistenza
corrispondono alle situazioni più fragili della vita umana, a quelle
condizioni personali e sociali cui si riferisce l'art. 3 Cost. In ogni
caso attengono ai diritti inviolabili dell'uomo di cui all'art. 2 Cost.
Entrambi i principi concorrono ad identificare la portata giuridica del
concetto di dignità umana. Del resto ciò vale con riguardo a tutti i
diritti fondamentali, dei quali si è detto che non esprimono mai una
"polarità isolata" dell'individuo, il quale non può astrarsi dalla
concretezza del radicamento sociale.