L'Europa dei diritti. La Corte di giustizia e i cittadini dell'Unione
A cura di Giacomo Gattinara, Fabio Pappalardo - Meridiana, 2014
Esiste un cittadino europeo? Chi è incaricato di verificare il rispetto
dell’ordine giuridico in Europa? A tali quesiti risponde la Corte di
giustizia europea che, sin dalla sua nascita, nel 1952, ha dato alla
luce circa 27 000 sentenze, occupandosi di molti temi, tra cui parità di
trattamento tra uomo e donna, euro, medicinali, prostituzione, sussidi
agricoli, diplomi universitari. Da sessant’anni la Corte è la vera
fucina del diritto europeo. L’occhio attento che sorveglia Stati,
istituzioni e cittadini affinché tutti rispettino il diritto di
quell’Unione che coltiva la pace come obiettivo primario da conseguirsi
attraverso l’integrazione tra le popolazioni. L’Unione europea è dunque
uno spazio, oggi, in cui si confrontano interessi, bisogni, diritti e
doveri delle persone; dove si perseguono obiettivi quali la cura per
l’ambiente, la cultura, la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo.
Era allora inevitabile fare una riflessione su quello che è, e rimane,
il giudice par excellence dei cittadini europei nonché una delle Corti
più importanti del mondo. Questo volume è una storia rivolta ai più,ma
rigorosa, dei momenti cruciali dell’opera della Corte: in particolare di
quelle sentenze che più hanno contribuito all’integrazione del Vecchio
continente e che hanno aperto scenari divenuti poi quelli dell’Europa
unita. Un libro, dunque, che racconta le sentenze che hanno fatto
l’Europa. Capitolo dopo capitolo, si coglie l’importanza dell’impegno
dei giudici, degli avvocati generali, referendari, traduttori,
interpreti, informatici, ricercatori e tanti altri giovani e meno
giovani di ventotto piccoli e grandi paesi. Si comincia quindi con il
guardare alla Corte nei suoi rapporti con le altre istituzioni
dell’Unione e si prosegue con le interazioni tra la Corte di giustizia e
i giudici nazionali, supremi e non, mediante il vero gioiello del
sistema che è il rinvio pregiudiziale. Si entra poi nel Palazzo di
giustizia e il viaggio procede attraverso i suoi gangli vitali e
organizzativi, con un’interessante sosta presso la cancelleria e la
biblioteca. Un volume ricco di voci (quindici infatti gli autori:
funzionari italiani della Corte e delle istituzioni europee, giuristi,
studiosi) che va oltre il livello istituzionale di una giurisprudenza
che è invece fervida e proteiforme, tesa a esaltare i diritti della
persona. Al termine del viaggio, lo sguardo che si dà sulla Corte è
sereno: c’è un giudice a Lussemburgo, ed è il giudice dei cittadini
dell’Unione europea.