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mercoledì 16 dicembre 2015

Interpretare il Digesto. Storia e metodi 

 
Il Digesto composto da Giustiniano nel VI secolo scomposto nel prisma delle sue molteplici letture, dall’antichità a oggi: romanisti e storici del diritto si incontrano in questo volume con l’intenzione di offrire, per la prima volta, una visione complessiva della genesi e delle vicende interpretative di un libro che ha costituito la sintesi del pensiero giuridico classico e il punto di partenza del diritto europeo. Partendo dall’assunto che vi sono «tanti Digesti, quanti lettori», il volume sceglie di rimettere al centro dell’attenzione il testo e di coglierne l’incidenza nelle pratiche esegetiche, normative, teoriche o storico-filologiche che si sono succedute dall’età bizantina in poi. Non è un tentativo, dunque, di tracciare una storia complessiva (e continuistica) dal diritto antico a quello moderno, ma la riaffermazione e in alcuni casi la riscoperta del ruolo che il Digesto ha via via svolto come elemento testuale di questa storia. Grazie all’impianto di lunga durata e ai diversi stili di ricerca degli autori, il volume consente di apprezzare le ricorrenze e i mutamenti nelle ideologie, negli scopi e nei modi di lettura lungo i secoli e fornisce così utili indicazioni anche per le letture attuali. Frutto di un innovativo progetto di alta formazione e ricerca, il «Collegio di diritto romano» organizzato dal Centro di studi e ricerche sui Diritti Antichi (CEDANT) dello IUSS di Pavia, con il concorso di docenti di Università europee e di giovani studiosi di qualificata formazione, il volume si compone di ventitré saggi, articolati in quattro sezioni, introdotte da una rassegna delle principali chiavi di lettura.