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Il superamento della tesi tradizionale secondo la quale requisito essenziale per l'applicazione della disciplina solidale è l'unicità della fonte del rapporto, ha consentito una estensione dell'àmbito applicativo della solidarietà secondo un approccio funzionale non meramente strutturale. Da questa prospettiva il regresso si manifesta come un meccanismo di riequilibrio delle prestazioni nell'obbligazione caratterizzata da una complessità che non si esaurisce nella pluralità dei soggetti ma che nasce dal collegamento fra rapporti. Di conseguenza perde fondamento la costruzione che identifica la ratio dell'azione di regresso nel c.d. principio della par condicio tra condebitori e contemporaneamente cade, non soltanto la rigida distinzione fra le c.d. obbligazioni ad interesse unisoggettivo e ad interesse comune, ma anche la presunta alternatività tra regresso e surrogazione.