Omnia mutantur. La scoperta filosofica del pluralismo culturale
Richard J. Bernstein, Mario Ricciardi, Salvatore Veca - Marsilio, 2014
L'affollarsi nella vita quotidiana delle
differenze culturali, religiose, etniche mette alla prova le nostre idee di
tolleranza, convivenza tra eguali, cittadinanza e molto di più. E una sfida ai
nostri standard liberali; è una sfida anche per la filosofia. Se tutto si
trasforma, come nel verso di Ovidio, le difficoltà di fissare principi si
moltiplicano e anche il "noi" cui ci affidavamo come "naturale" - la nostra
identità, la nostra cultura - diventa instabile, assume confini variabili. La
filosofia è costretta a reinventare il proprio mestiere, a rileggere il proprio
passato con uno sguardo nuovo, a esporsi al rischio del relativismo radicale.
Tre filosofi contemporanei ci guidano in un percorso che va dagli apripista
pluralisti del pragmatismo americano alla rivelazione di Isaiah Berlin: non c'è
un'unica risposta vera a tutte le giuste domande, i nostri valori e le nostre
culture vivono nel tempo e nello spazio e non stanno tutti in un singolo mondo
sociale. Ogni cultura è incompleta. Se i filosofi hanno finora cercato un punto
di vista che somigliasse a quello di Dio, ora prenderemo atto, con William
James, che forse a essere plurale è l'universo stesso? Prefazione di Giancarlo
Bosetti.