
Attraverso lunghe interviste con studiosi francesi e
internazionali (antropologi, economisti e sociologi esperti di arte, religione,
letteratura, ecc.), Pierre Bourdieu si spiega. Rende chiari alcuni aspetti
oscuri e mal compresi delle sue ricerche, esplicita i presupposti filosofici dei
suoi studi, evoca la logica concreta delle sue indagini e, nello stesso tempo,
discute o rifiuta le obiezioni che gli vengono più spesso rivolte. La vivacità
del discorso improvvisato permette di vedere all'opera una modalità di pensiero
che può essere anche uno strumento, liberatore, di socioanalisi. Applicando a se
stesso il metodo di analisi delle opere culturali che egli difende, processo che
lo conduce a evocare lo spazio dei possibili teorici così come si presenta nei
differenti momenti del suo itinerario intellettuale, Bourdieu offre i mezzi per
ottenere una conoscenza sia oggettiva che comprensiva del suo lavoro. E nello
stesso tempo è tutto il dibattito tra le scienze dell'uomo e la filosofia che,
sfuggendo alle insinuazioni oscure della denuncia ipocrita o ai falsi lustri
della polemica pubblica, si trova situato sul suo terreno più appropriato,
quello del confronto rigoroso e leale.