mafie ed economie locali in Sicilia
e nel
Mezzogiorno
a cura di Rocco Sciarrone
Sulle mafie si consumano fiumi d’inchiostro. E
tuttavia sono ancora poco conosciuti, sebbene di cruciale importanza, i
meccanismi attraverso cui le organizzazioni criminali si inseriscono nei
mercati leciti. In che modo accumulano capitali? Quanti di questi capitali
derivano dalle tradizionali attività illegali? Quanto invece è rilevante il
coinvolgimento in attività economiche legali? Quali soggetti entrano in affari
con i mafiosi, che tipo di accordi si stabiliscono, e chi ne ricava i maggiori
vantaggi? In questo volume sono presentati i risultati della prima indagine che
affronta, empiricamente e in modo sistematico, i processi di compenetrazione
fra le economie locali e le diverse organizzazioni criminali: Cosa nostra,
’ndrangheta, camorra. Viene così ricostruito un quadro delle tendenze in atto,
che sono poi approfondite attraverso lo studio di specifici casi e contesti in
Sicilia, Calabria e Campania. L’analisi copre un’ampia gamma di settori di
attività: l’edilizia, gli appalti, le energie rinnovabili, la grande
distribuzione commerciale, i trasporti, la sanità, le opere pubbliche, i
rifiuti e il mercato del falso. Ovunque è emersa l’essenziale intermediazione
di un’«area grigia» vasta e assai eterogenea, composta da professionisti,
politici, imprenditori, tecnici e burocrati. La ricerca documenta come sia in
crescita la schiera di soggetti che fanno affari all’ombra delle mafie. I
rapporti di collusione non sono vantaggiosi soltanto per i mafiosi; anzi,
spesso a trarne maggiore profitto sono proprio i loro complici, soci e alleati.
Un’indagine a tutto campo che offre importanti materiali inediti per restituire
linfa al dibattito e suggerire la messa a punto di più efficaci strumenti di
contrasto.