Questo libro non offre soltanto una rassegna delle fonti normative o delle prassi applicate in materia di allontanamento forzato degli immigrati irregolari, ma costituisce un esercizio di memoria, in un tempo nel quale la cultura dell'emergenza cancella in qualche giorno avvenimenti tragici e violazioni reiterate di diritti umani. Quando il legislatore interviene, per superare una fase che ha avuto costi umani ed economici esorbitanti, non si riesce a uscire dalla logica sicuritaria che ha condizionato le normative e le prassi applicate in materia di immigrazione e asilo. Malgrado le condanne subite dall'Italia a livello internazionale, i procedimenti giudiziari per gli abusi nelle pratiche di respingimento, di espulsione e di trattenimento amministrativo vanno a rilento o si arenano alle prime battute. Anche per questa ragione occorre riflettere su fatti che ben difficilmente potranno essere accertati nelle sedi giurisdizionali. Si prospetta la fine dello stato di diritto e la crisi del principio di uguaglianza. E dunque la difesa dei diritti dei migranti diventa, giorno dopo giorno, impegno per difendere la democrazia.