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lunedì 23 luglio 2012


«Gente a cui si fa notte innanzi sera»
Esecuzioni capitali e potere nella Ferrara estense
Maria Serena Mazzi

  
Uccidere per punire, per reprimere e mantenere l’ordine, per dare soddisfazione alle vittime o alle famiglie delle vittime, per mandare a tutti un messaggio inequivocabile: la giustizia effettua il suo corso, i colpevoli non rimarranno impuniti, il sovrano sarà implacabile con i reprobi per tutelare i probi.
Fra la metà del Quattrocento e gli anni sessanta del Cinquecento un buon numero di persone fu giustiziato nella Ferrara dominata dai signori Estensi. Ladri, falsari, assassini, incendiari, spie e stupratori, ma anche sodomiti, eretici, traditori e cospiratori, vennero condannati alla pena capitale e la loro sentenza fu eseguita pubblicamente secondo un cerimoniale dai forti contenuti simbolici.
Un antico manoscritto ne riporta i nomi, ricorda le loro colpe, racconta frammenti della loro vita e ne ricostruisce per intero la morte. Partendo dall’analisi del manoscritto, del quale si offre per la prima volta un’edizione critica integrale, il volume tratta di quegli uomini e di quelle donne coinvolti nella crudele celebrazione di una giustizia senza compassione.