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martedì 28 febbraio 2012

Nuovo Arrivo

Il turco a Vienna.
Storia del grande assedio del 1683
Franco Cardini


Cominciò così la grande battaglia attorno alle mura di Vienna. Era il 12, nel giorno di domenica benaugurante per i cristiani. Alle quattro del mattino, re Giovanni insieme con il figlio Jakub servì personalmente e con devozione la messa celebrata da frate Marco nella cappella camaldolese. Lo scontro si protrasse fino a sera per concludersi trionfalmente in Vienna liberata. All'alba del giorno dopo, sotto il ricco padiglione del gran visir conquistato dalle sue truppe che stavano saccheggiando il campo ottomano, Giovanni III poteva scrivere una trionfante lettera alla sua regale consorte. Terminava così, dopo due lunghi mesi, l'incubo dell'assedio alla prima città del Sacro Romano Impero e capitale della compagine territoriale ereditaria asburgica. Con esso, l'ultima Grande Paura provocata da un assalto ottomano a una Cristianità peraltro tutto meno che unita." La Francia del Re Sole è restata in disparte, ostile. La Russia di Pietro il Grande ha assistito guardinga. L'Inghilterra, il mondo baltico, la stessa cattolicissima Spagna si sono mantenuti lontani dal teatro di guerra che ha visto la croce lottare contro la mezzaluna. Solo un monarca musulmano, lo shah di Persia, sembra esultare senza riserve per la sconfitta del collega ottomano. È stata davvero una grande giornata, quel 12 settembre 1683, fondamentale per la storia dell'Europa moderna.

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Appello al Turco.
I confini infranti del Rinascimento
Giovanni Ricci



Per molto tempo i poteri pubblici, i singoli individui e le autorità religiose del mondo cristiano fecero di nascosto la "cosa innominabile" che questo libro riporta alla luce: si appellarono ai turchi per risolvere i loro più disparati problemi personali o politici. Ciò accadde soprattutto nell'Italia del Rinascimento, e nell'esercizio si segnalarono persino alcuni papi in conflitto con altri principi cristiani. Il libro analizza le permeabilità della linea di cesura fra cristiani e musulmani, senza farsi ingannare dalle deplorazioni lanciate dai contemporanei. Vengono raccontati scambi di lettere e di emissari, trattative segrete e offerte di doni, azioni di spionaggio e depistaggio nel periodo che va dalla conquista di Costantinopoli nel 1453 alla battaglia di Lepanto nel 1571. Malgrado la retorica di crociata, l'accesso della potenza turca al tavolo diplomatico europeo precedette di molto l'instaurazione di un sistema di relazioni internazionali dichiaratamente laiche.

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J. HARRIS

Costantinopoli



Non una storia di Costantinopoli, ma una sorta di immaginaria visita alla città condotta nell'anno 1200, cioè prima del disastroso sacco del 1204 che segnò l'inizio della sua decadenza: come appariva fisicamente quel luogo leggendario? Che cosa sapevano o dicevano i bizantini della sua storia? Troviamo così, in queste pagine originali, una descrizione della città quale sarebbe apparsa agli occhi di un visitatore del tempo e insieme il racconto delle sue origini come città santa fondata da Costantino. Le difese, il mito dell'invincibilità, il potere, la chiesa, le ricchezze, la vita urbana dei ricchi e dei poveri per giungere al sacco della città a opera dei crociati e alla progressiva decadenza, fino alla conquista ottomana del 1453.

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Storia d'Europa e del Mediterraneo,
sez. V. L'Età moderna (secoli XVI-XVIII)
vol. X. Ambiente, popolazione, società



Un'epoca di trasformazioni profonde e decisive. Su uno sfondo apparentemente immobile si stagliano i contorni del nuovo Mediterraneo e della nuova Europa in formazione. In questo volume la storia dell'Europa e del Mediterraneo è ricostruita secondo una visione d'insieme, ormai da tempo pienamente affermata nella storiografia internazionale, che suggerisce di prendere le mosse dalle strutture profonde del nostro passato. Un impianto piú incentrato sugli aspetti culturali e le vicende politico-istituzionali si troverà nei prossimi due volumi sull'Età moderna, rispettivamente il secondo e il terzo. Questo primo volume, articolato in quattro sezioni, si apre con una presentazione generale delle condizioni ambientali dell'epoca. A partire dal clima si tracciano le linee di sviluppo demografico e di organizzazione del territorio nel periodo considerato, da cui discesero direttamente i caratteri della vita economica. Rispetto all'Età medievale fu proprio il settore economico a conoscere un cambiamento netto in seguito alla scoperta dell'America, che ridisegnò le rotte commerciali e gli equilibri monetari: di questi temi tratta la seconda sezione del libro. La terza e la quarta si soffermano invece sulla vita quotidiana e sugli assetti sociali dell'epoca compresa tra il XVI e il XVIII secolo. I saggi qui raccolti intendono offrire una vasta panoramica sulle varie componenti della società di Antico Regime, in particolare quelle meno rappresentate ai vertici del potere (poveri, ciarlatani, donne e schiavi), e sulle diverse fasi della vita pubblica (rituali, feste e rivolte). Alla base di tutta la struttura sociale restò per l'intera Età moderna la famiglia: essa è stata scelta dunque come l'oggetto principale d'indagine per gli ultimi contributi del volume, che illustrano le dinamiche della vita familiare nei diversi contesti religiosi dell'area mediterranea – cristiano, ebraico e islamico –, e chiariscono il ruolo delle famiglie nei piú ampi contesti politici.

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Vita e morte di Michele Serveto
Roland H. Bainton



Studioso e medico spagnolo, testimone delle persecuzioni contro ebrei e musulmani, autore di un libro esplosivo dal titolo "Gli errori della Trinità", Michele Serveto fu a lungo costretto a vivere sotto falso nome (Michel de Villeneuve) per sfuggire all'Inquisizione cattolica. Quando però giungerà nella protestante Ginevra, verrà arrestato e bruciato in una pubblica piazza per ordine di Giovanni Calvino. Era il 27 ottobre 1553 e Serveto aveva 42 anni. Il suo caso riecheggiò in tutta Europa, segnando l'inizio dell'idea moderna di tolleranza religiosa. Commentandone la morte a distanza di pochi mesi, l'umanista francese Sebastiano Castellione scrisse le celebri parole: "Uccidere un uomo non significa difendere una dottrina, ma solo uccidere un uomo". Oggi Michele Serveto rappresenta uno dei simboli più vividi e drammatici della lotta per la libertà di pensiero, accanto a Giordano Bruno e Galileo Galilei. Le sue idee sull'uomo nato libero e innocente, sul mistero della divinità che è rigorosamente unitario, sono sopravvissute alla distruzione del suo corpo e dei suoi libri. Questa biografia tradotta per la prima volta in Italia, farà sperimentare al lettore l'emozione dell'incontro con la vita e la morte di Michele Serveto, e sarà come un monito a essere sempre in prima linea nella difesa della libertà di coscienza. Introduzione di Adriano Prosperi.

lunedì 27 febbraio 2012

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G. Guerra, A Muratorio, E. Pariotti,
M. Piccini, D. Ruggiu


Forme di responsabilità, regolazione e nanotecnologie


Lo sviluppo delle nanotecnologie e la loro commercializzazione, in settori che vanno dal manifatturiero al tessile, dalla cosmesi alla medicina, dall'elettronica all'automotive, all'industria aerospaziale, hanno conosciuto in questi ultimi anni un'accelerazione senza precedenti. Ciò si intreccia alla ricerca in campi particolarmente innovativi, quali quello dell'ingegneria tissutale e della biologia sintetica; aree della conoscenza che nascono dalla convergenza delle nanotecnologie con altri ambiti scientifici come la biologia, la neurologia, l'ingegneria genetica, le ICT. La novità dei processi e delle applicazioni richiede un ripensamento delle più idonee forme di regolamentazione, così come un attento studio delle tutele del lavoratore e del consumatore finale e delle forme di responsabilità a ciò connesse. Il che rende quanto mai opportuna una più ampia e trasversale riflessione di carattere etico, legale, sociale che accompagni il progresso delle nanotecnologie, con una particolare attenzione per il campo della nanomedicina.

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Manuale di bioetica.
Verso una civiltà biomedica secolarizzata
Maurizio Mori


Affrontando alcuni dei temi principali trattati nel campo, l’autore intende dare una panoramica abbastanza completa ed esaustiva della riflessione bioetica attraverso una trattazione rigorosa, concisa e di facile lettura. L’obiettivo finale è quello di consentire al lettore di orientarsi e di trovare una propria strada capendo a fondo quali sono i problemi gioco e le diverse soluzioni proposte. L’analisi parte con il chiarimento della nozione di etica distinguendola da altri codici normativi, per passare alle questioni concernenti l’influenza della scienza e della tecnica, affrontando i problemi di carattere generale e fondativo che coinvolgono la bioetica. Si passa quindi ad esaminare i singoli temi: l’aborto; la fecondazione assistita; le cellule staminali, la clonazione e il progetto genoma; i trapianti d’organo; il consenso informato e il testamento biologico; la sospensione delle terapie e l’eutanasia; le risorse sanitarie e il diritto alla salute.

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Abolire la proprietà intellettuale
Michele Boldrin
David K. Levine

"Quando un innovatore ha l'idea di un nuovo prodotto, ne produce delle copie da mettere in vendita: quelle copie dell'idea sono di sua proprietà esattamente come i suoi calzini e decide lui quante venderne e a che prezzo. La vendita riguarda sempre e solamente le copie: le copie di un'idea si possono vendere, non l'idea stessa. In assenza di monopolio intellettuale, una volta che io abbia venduto volontariamente una copia della mia idea ad altri - per esempio una copia di questo libro - costoro diventano i proprietari di quella copia mentre io serbo la mia idea insieme a tutte le altre copie che ho stampato ma non ancora venduto. Effettuata questa vendita, gli acquirenti possono fare ciò che pare loro più appropriato con le copie della mia idea, nello stesso modo in cui possono fare ciò che pare loro con il tritaghiaccio che avevano comprato ieri da qualcun altro. Senza proprietà intellettuale, in particolare, gli acquirenti di questo libro potrebbero dedicare del tempo e delle risorse per farne delle nuove copie al fine di rivenderle: se ne cambiassero il titolo oppure il nome degli autori o se si lanciassero in qualche inganno fraudolento, si tratterebbe di plagio, non di violazione della proprietà intellettuale; ma se cambiassero la copertina, o perfino se modificassero il testo, inserendo un chiaro riferimento agli autori originali - non verrebbe violato alcun diritto di proprietà." È la tesi controcorrente e provocatoria di Michele Boldrin e David K. Levine.

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La politica negata
Geminello Preterossi


II tratto più caratteristico del dibattito pubblico dell'ultimo trentennio è stata la tendenza a una progressiva spoliticizzazione. Un processo che ha investito tanto il piano dei fatti, delle strutture sociali e istituzionali, quanto quello delle teorie e delle narrazioni. Cause e sintomi non mancano: la progressiva demolizione di tutto ciò che è pubblico; lo sdoganamento del qualunquismo più becero; l'inaridimento delle radici della vita democratica, delle sue precondizioni, che ha trasformato la sfera pubblica in fiction, il popolo in 'pubblico'; la sempre più frequente abdicazione delle istituzioni agli interessi e alla legge del più forte; la paura del conflitto e la criminalizzazione del dissenso (anche il più democratico e legalitario); la colpevole chiusura della politica tradizionale in una logica separata e autoreferenziale da piccoli apparati; la fuga degli intellettuali nel formalismo o nel cinismo. Un processo che si è potuto affermare perché preparato e accompagnato culturalmente. La crisi delle ideologie novecentesche ha infatti alimentato una serie di luoghi comuni (ideologici): che la politica non dovesse più proporre grandi idee né occuparsi della costruzione delle identità; che l'azione politica si riducesse essenzialmente a tecnica, nella migliore delle ipotesi a buona amministrazione; che la stessa dimensione politica in quanto tale fosse in qualche modo esaurita, e con essa le speranze e le ambizioni connesse al progetto moderno....

venerdì 3 febbraio 2012

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Americans, Germans, and War Crimes Justice:
Law, Memory, and "The Good War"

James J. Weingartner


During World War II, both Americans and Germans committed war crimes, but the ways in which the U.S. Army dealt with crimes committed by their own soldiers were drastically different from its treatment of German atrocities. In fact, by the standards the U.S. Army used to try enemy commanders for war crimes, General George Patton could have been prosecuted as a war criminal.

World War II involved an unprecedented example of state-directed and ideologically motivated genocide---the Holocaust. Beyond this horrific, premeditated war crime perpetrated on a colossal scale, there were also isolated and spontaneous war crimes committed by both German and U.S. forces.
The book is focused on two World War II atrocities---one committed by Germans and the other by Americans. The author carefully examines how the U.S. Army treated each crime and gives accounts of the atrocities from both German and American perspectives. The two events are contextualized within multiple frameworks: the international law of war, the phenomenon of war criminality in World War II, and German and American collective memories of World War II. Americans, Germans, and War Crimes Justice: Law, Memory, and "The Good War" provides a fresh and comprehensive perspective on the complex and sensitive subject of World War II war crimes and justice.

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International Neurolaw:
A Comparative Analysis
Tade Matthias Spranger


Whereas the past few years have repeatedly been referred to as the “era of biotechnology”, most recently the impression has emerged that at least the same degree of attention is being paid to the latest developments in the field of neurosciences. It has now become nearly impossible to maintain an overview of the number of research projects dealing with the functionality of the brain – for example concerning its organizational structure – or projects dealing with the topics of legal responsibility, brain-computer interface applications, neuromarketing, lie detection or mind reading. These procedures are connected to a number of legal questions concerning the framework conditions of research projects as well as the right approach to the findings generated. Given the primary importance of the topic for the latest developments, it is essential to compare the different legal systems and strategies that they offer for dealing with these legal implications. Therefore, the book International Neurolaw – A Comparative Analysis contains several country reports from around the world, as well as those of international organizations such as UNESCO, in order to show the different legal approaches to the topic and possible interactions.

Periodico - Nuovo Arrivo

Pratica Fiscale e Professionale
Settimanale di aggiornamento per professionisti e aziende
n. 3 - 16 gennaio 2012
Ipsoa
Gruppo Wolters Kluwer

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Corriere Tributario
Settimanale di attualitàm, critica e opinione
n. 3 - 16 gennaio 2012

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Diritto Immigrazione e Cittadinanza
Rivista trimestrale promossa dall'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione e da Magistratura democratica
Anno XIII, 3, 2011
Franco Angeli

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Il Fisco
Approfondimento / Pratica e Attualità
n. 45 - 5 dicembre 2011


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Historia Magistra
Rivista di storia critica
Diretta da Angelo d'Orsi

Spartaco, "Ora pro nobis!"


Historia Magistra: Rivista di storia critica  7, 3, 2011
Franco Angeli

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L' e-justice

René Sève
Le développement de l'informatique et des télé-communications modifie, dans tous les secteurs (science et recherche, économie et entreprises, loisirs et vie sociale...), les intérêts et les comportements. II semble même indiquer une dépendance, voire une substitution progressive, de l'intelligence humaine à l'égard de l'intelligence artificielle. Le droit n'est pas resté étranger à ce mouvement qui modifie en profondeur son organisation et ses métiers. Ce volume retrace pour les différents domaines concernés (législation, jurisprudence, conseil, édition...), les changements en cours et évoque différentes évolutions possibles