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martedì 27 marzo 2012

Vittorio Villa
Una teoria pragmaticamente orientata dell'interpretazione giuridica



Il volume affronta il tema dell’interpretazione, di importanza fondamentale per la teoria giuridica contemporanea. Il punto di partenza dell’analisi è costituito dall’individuazione di una relazione concettuale fra interpretazione e significato. La teoria del significato assume dunque il ruolo di chiave di lettura per ricostruire le idee semantiche presupposte dalle principali concezioni dell’interpretazione degli ultimi due secoli (formalismo, antiformalismo e teorie miste), ma anche di fulcro centrale per la costruzione di una prospettiva teorica alternativa, la teoria pragmaticamente orientata. L’idea principale di questo approccio, che si basa sulla prospettiva semantica contemporanea del “contestualismo moderato”, è che il contesto (in tre diversi sensi) è un elemento necessario di ogni atto interpretativo. Di questo approccio vengono sviluppate alcune condizioni di base e alcune idee centrali. Vengono poi indicate alcune implicazioni di questa teoria, che concernono la critica delle tradizionali contrapposizioni fra interpretazione dottrinale e interpretazione operativa e fra interpretazione e applicazione del diritto. Infine la teoria viene sottoposta al test concernente la sua fecondità esplicativa come schema di riferimento per la ricostruzione di concrete vicende interpretative. A tale proposito viene presa in considerazione la vicenda giurisprudenziale e dottrinale riguardante l’interpretazione della formula “comune sentimento del pudore”, contenuta nell’art. 529 c. p.

Introduzione. – I. L’interpretazione nello Stato di diritto costituzionale. – II. Definizioni e distinzioni preliminari. – III. Teorie e metateorie dell’interpretazione giuridica. – IV. Le tre concezioni dell’interpretazione giuridica. – V. La teoria pragmaticamente orientata dell’interpretazione giuridica. – VI. Implicazioni e applicazioni della teoria pragmaticamente orientata.

mercoledì 7 marzo 2012

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What is Analytic Philosophy?
Glock Hans-Johann

Analytic philosophy is roughly a hundred years old, and it is now the dominant force within Western philosophy. Interest in its historical development is increasing, but there has hitherto been no sustained attempt to elucidate what it currently amounts to, and how it differs from so-called 'continental' philosophy. In this rich and wide-ranging book, Hans Johann Glock argues that analytic philosophy is a loose movement held together both by ties of influence and by various 'family resemblances'. He considers the pros and cons of various definitions of analytic philosophy, and tackles the methodological, historiographical and philosophical issues raised by such definitions. Finally, he explores the wider intellectual and cultural implications of the notorious divide between analytic and continental philosophy. His book is an invaluable guide for anyone seeking to understand analytic philosophy and how it is practised.

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The Philosophy of Philosophy
Timothy Williamson
 
The second volume in the Blackwell Brown Lectures in Philosophy, this volume offers an original and provocative take on the nature and methodology of philosophy.

Based on public lectures at Brown University, given by the pre-eminent philosopher, Timothy Williamson
Rejects the ideology of the 'linguistic turn', the most distinctive trend of 20th century philosophy
Explains the method of philosophy as a development from non-philosophical ways of thinking
Suggests new ways of understanding what contemporary and past philosophers are doing

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Philosophical analysis in the twentieth century
S. Soames
Vol. 1 e 2
"A history of analytic philosophy and an excellent piece of analytic philosophy in its own right. We can all benefit from Soames's discussion of the central issues that have shaped the subject and his assessment of what we have achieved and where we might have gone wrong."--Kit Fine, New York University"This monumental study is a careful assessment of the successes and the failures of twentieth-century analytic philosophy. Soames displays unfailingly sound judgment throughout. The work is invaluable to those of us who have contributed to this period of very recent history of thought, and more importantly, to our students who will build upon the triumphs and will profit from the defeats of ourselves and our predecessors, carrying philosophy forward into the new millennium. The work is also a comprehensive reality check in the face of persistent accusations (coming not only from those who do not understand analytic philosophy, but also from those who remain stuck in its recent failures) that analytic philosophy is a disease or a futile exercise in wheel spinning. Analytic philosophy is, and has always been, a rational quest for knowledge and understanding. Its tools are clarification, argument, and tutored intuition. Soames provides perspective concerning the best of recent philosophical thought, articulating its most important developments, dead ends, and discoveries."--

lunedì 5 marzo 2012

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Valentina Pazé
In nome del popolo

Dall'elezione di Luigi Napoleone, nel 1848, al voto che conduce al potere Hitler e altri improbabili 'uomini della provvidenza', la storia offre innumerevoli esempi di pessime decisioni assunte dal ‘popolo' nell'esercizio della sovranità. C'è la plebe incolta, che si fa manipolare dalla propaganda, ci sono i subalterni, indotti a desiderare contro i propri stessi interessi, ma anche gli 'stupidi', colpevolmente ignoranti, che si lasciano sedurre dal fascino del potere. In comune hanno una caratteristica: l'incapacità, o la rinuncia, a pensare in modo autonomo. Non è una questione da poco, considerato che su queste persone, su questo 'popolo', si fonda la democrazia.

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Paolo Grossi
Introduzione al Novecento giuridico


«Fino a che punto diritto e giuristi sono impressionati da quel tempo di transizione rappresentato dal Novecento giuridico? Da dove si origina e verso dove marcia questa instabilità, che appare così corrosiva della tranquilla sicurezza del giurista italiano? E quali conseguenze discendono per la dimensione giuridica dal movimento/mutamento che – certamente non da ieri – stiamo vivendo? E come si viene a configurare il ruolo del giurista nel lungo transito fuori dalla modernità?

Domande, tutte, assillanti per chi abbia orecchi aperti, e tutte fondate, addirittura inevitabili.»

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Colin CrouchIl Potere dei giganti
perchè la crisi non ha sconfitto il neoliberismo



C'è un giallo da risolvere: spiegare la 'strana' mancata morte del neoliberismo. "Al cuore dell'enigma c'è il fatto che il neoliberismo realmente esistente è meno favorevole, di quanto dica di essere, alla libertà dei mercati. Esso, al contrario, promuove il predominio delle imprese giganti nell'ambito della vita pubblica. La contrapposizione tra Stato e mercato, che in molte società sembra essere il tema di fondo del conflitto politico, occulta resistenza di questa terza forza, più potente delle altre due e capace di modificarne il funzionamento. Agli inizi del ventunesimo secolo la politica, proseguendo una tendenza iniziata già nel Novecento e accentuata dalla crisi, non è affatto imperniata sullo scontro tra questi tre soggetti, ma su una serie di confortevoli accomodamenti tra di loro".

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Legalità Illegaliltà
Il confine pedagogico
Sergio Tramma

"Legalità e illegalità non sono concetti astratti: sono presenti e si mostrano nelle configurazioni e nei movimenti di qualsiasi assetto sociale e nella storia di ogni persona. Si distinguono o si confondono, riguardano gli altri o se stessi, in ogni caso costituiscono un elemento fondamentale di ogni vita collettiva e individuale. Non potrebbe essere pensata esistenza alcuna senza legalità, ma sarebbe del tutto illusorio, e probabilmente inopportuno, immaginarla totalmente esente da qualsiasi forma d'illegalità. Affrontare il tema dell'illegalità/legalità da un punto di vista pedagogico-sociale significa porre un'attenzione particolare a quelle dimensioni educative informali, diffuse, quotidiane che con la legalità e l'illegalità si incontrano ripetutamente, generando contraddizioni, criticità e conflitti. Significa, innanzitutto, constatare in quale misura, accanto all'educazione ufficiale alla legalità (praticata e/o auspicata), vi sia un'educazione all'illegalità provvista anch'essa di valori, obiettivi, didattiche formali e informali, e persino di educatrici ed educatori attivamente e proficuamente impegnati sul campo".

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Professionisti e gentiluomini.
Storia delle professioni nell'Europa contemporanea 

Maria Malatesta


Da tempo nel nostro paese la riforma delle professioni è al centro di un acceso dibattito. Questo libro ci aiuta a comprendere un tema di così stringente attualità ripercorrendo la storia delle principali professioni liberali europee dalla caduta degli antichi regimi al 2006. L'analisi privilegia il campo legale e quello contabile, i medici e gli ingegneri: professioni di cui è sottolineato il ruolo "costituzionale" esercitato nella costruzione e nelle trasformazioni dell'Europa contemporanea. L'autrice prende in esame, oltre all'Italia, anche Gran Bertagna, Francia e Germania. Quest'approccio comparativo tra le singole professioni in differenti contesti nazionali permette di rilevare interessanti elementi di somiglianza e discontinuità, particolarmente visibili nel momento in cui si affronta la questione femminile. La storia delle professioni infatti è stata anche una storia di esclusione di genere, risoltasi oggi con la femminilizzazione della maggior parte delle professioni, anche di quelle che furono una roccaforte maschile inespugnabile.

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Il senso della vita senza Dio
Prendere Darwin sul serio

di Steve Steward-Williams

L’evoluzionismo darwiniano scardina assunti fondamentali della tradizionale visione del mondo più di quanto non abbia fatto la rivoluzione copernicana. Le nuove conoscenze rendono la nozione di dio priva di significato e non più necessaria per dare senso alla vita. È la religione, vista come fisiologia dell'umano, che viene sottoposta a vaglio critico, smontata e sostituita con una proposta migliore, in cui il significato della vita è trovato proprio a prescindere da dio.

Un libro illuminante, rigoroso e profondo, scritto con brio e semplicità tanto da risultare avvincente come un romanzo, che apre nuove controversie e un nuovo capitolo della riflessione filosofica.
Per orientarsi nell’esistenza e trovare un equilibrio spirituale fondato sui dati della scienza e non sui vaghi concetti della metafisica e della religione. Un contributo intellettuale di grande importanza che sintetizza le migliori riflessioni sviluppate sul tema negli ultimi decenni e lancia un messaggio di impegno civile che libera dalle antiche costrizioni della religione.
Per chiunque si interroghi sul perchè dell’esistenza e voglia vivere in modo riflessivo, abbandonando i pregiudizi della tradizione ed entrando in sintonia con la più avanzata riflessione filosofica informata dalle migliori conoscenze scientifiche.
Steve Stewart-Williams insegna Psicologia evolutiva presso la Swansea University. I suoi interessi di ricerca coprono diverse aree: effetto placebo, filosofia biologica ed evoluzione di comportamenti sociali.
Il volume è curato, nell’edizione italiana, da Maurizio Mori, professore ordinario di Bioetica presso l’Università degli studi di Torino.